fotografia come metodo critico
e costruzione del pensiero visivo
Il workshop Through the Opaque si configura come uno spazio di riflessione condivisa attorno alla fotografia intesa come pratica cognitiva e culturale — un modo per interrogare, più che rappresentare, il visibile. A partire dai percorsi autoriali di due fotografi che muovono tra indagine scientifica e osservazione documentaria, i partecipanti saranno invitati a rimettere in discussione i propri processi di produzione, lettura e interpretazione delle immagini.
La prima giornata sarà dedicata al confronto tra i due autori, che racconteranno le fondamenta concettuali e le genealogie visive che informano la loro ricerca. Un dialogo a due voci che attraverserà temi, influenze e metodologie, ponendo al centro la fotografia come forma di conoscenza.
La seconda giornata sarà invece riservata alla lettura critica dei portfolio dei partecipanti: non una semplice revisione formale, ma un esercizio collettivo di analisi, orientato a generare domande, deviazioni e nuove possibilità all’interno di ciascun percorso progettuale.
Ottovolante Sulcis APS e Occhio ETS vi invitano a partecipare al laboratorio Through the Opaque, a cura di Fabio Barile ed Ezio D’Agostino, all’interno del festival All You Can Shoot Fest 2025.
Il workshop “sulla fotografia come metodo critico e costruzione del pensiero visivo” si terrà da sabato 24 a domenica 25 maggio 2025, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00, a Sant’Antioco (SU) presso MuseoDiffuso.exe – Centro Esperienze Creative ex Monte Granatico.
FABIO BARILE
(Barletta, 1980) si diploma in fotografia alla Fondazione Studio Marangoni di Firenze nel 2007. Inizia nel 2005 con Among, progetto sull’erosione costiera che segna l’avvio di una riflessione sui processi naturali del paesaggio, esposto al MAXXI e in numerosi festival internazionali. Con il lavoro a lungo termine An Investigation of the laws Osservable in the composition dissolution and restoration of Land, approfondisce il rapporto tra geologia, tempo e trasformazione del territorio. Nel 2024 pubblica con Witty Books il libro Works for a Cosmic Feeling, presentato nel 2020 su FOAM Magazine #57
EZIO D'AGOSTINO
Dopo una laurea in Archeologia e Storia dell’Arte Antica, studia alla Scuola Romana di Fotografia. Il suo approccio artistico deriva dalla sua formazione di archeologo: focalizza la sua attenzione sui fenomeni visivi della società contemporanea interrogandosi sul ruolo e i limiti dell’immagine come documento. Il suo lavoro è regolarmente esposto in istituzioni museali, festival e gallerie in Europa e ha ricevuto importanti borse di ricerca e premi internazionali. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche, quali il Fotomuseum Winterthur (Svizzera), il FRAC – Fonds Régional d’Art Contemporain (Francia), Centre National de l’Audiovisuel (Lussemburgo). Vive e lavora in Francia.
A CHI SI RIVOLGE
Il workshop è aperto a tutti i livelli di esperienza, non sono richieste conoscenze tecniche o teoriche specifiche. Si rivolge ad un pubblico ampio che vuole esplorare metodologie e processi per la costruzione di un lavoro fotografico.
COSA IMPARERAI
I partecipanti impareranno a sviluppare un progetto fotografico attraverso tecniche processuali che pongono l’autore al centro del processo creativo. Scopo principale del laboratorio é la trasmissione di metodologie di lavoro che superano la tradizionale rigidità progettuale. Le tematiche e lo sguardo di ogni partecipante saranno il punto nodale sul quale si concentreranno didattica e pratica, favorendo un apprendimento personalizzato. L’ambiente formativo aperto favorirà la socialità e lo scambio, portando i partecipanti ad apprendere in un clima di condivisione all’interno di una comunità artistica.
Nello specifico il workshop si focalizza sulla metodologia processuale di costruzione di un lavoro fotografico, allontanandosi dall’idea comune di progettualità rigida e preconcepita. Questa metodologa favorisce lo sviluppo di un lavoro aperto, che si stratifica nel tempo e che richiede tempo, portando l’autore ad essere in conversazione costante con l’evoluzione della ricerca e del suo sviluppo per immagini. La sensibilità dello sguardo viene strutturata attraverso processi di accumulazione ed editing di immagini, che nel lungo termine sviluppano narrazioni capaci di superare l’aspetto didascalico della fotografia.
CRONOPORGRAMMA
27/28 Maggio
- 1 fase // Presentazione del docente e dei partecipanti
- 2 fase // Cesare Fabbri: Un mondo di carta
- 3 fase // Ricerche e publicazioni
- 4 fase // Progetti curatoriali e editoriali di Osservatorio Fotografico
- 5 fase // Ricerche d’archivio: sussidiario fotografico della Guerra civile americana
- 6 fase // Consegna degli esercizi
04 Giugno
- 7 fase // Focus group – confronto di gruppo
10/11 Giugno
- 8 fase // Revisioni collettive dei lavori e delle ricerche d’archivio
- 9 fase // Prove di editing e sequenze
- 10 fase // Presentazioni e critica finale dei lavori
MATERIALI STUDENTI
I materiali preparatori per il workshop verranno comunicati via mail agli iscritti.
The Flying Carpet
The Flying Carpet è una raccolta incantevole di fotografie a colori e in bianco e nero scattate tra il 2005 e il 2015 nella natia Emilia-Romagna e in Sardegna da Cesare Fabbri. Sotto l’obiettivo di Fabbri, incontriamo un mondo silenzioso risvegliato dal suo sonno, dove gli oggetti sono animati e personificati. Fabbri si ispira alla pratica fotografica di Luigi Ghirri, evocando le parole del maestro italiano: “la macchina fotografica è un giocattolo magico capace di unire il grande e il piccolo, l’illusione e la realtà, la nostra consapevolezza adulta e il mondo delle fiabe dell’infanzia”. Infatti, in The Flying Carpet, incontriamo scene che potrebbero derivare dai fumetti: una capanna rurale con occhi dipinti che interrogano, una pianta sradicata e sospesa in aria e un tappeto ricamato che si solleva nella brezza.
